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Il Grande Teatro della Diplomazia

 



Il Grande Teatro della Diplomazia
Putin e Zelensky pronti a sfidarsi a colpi di scacchi turchi

 
Dopo tre anni di guerra, i leader si incontreranno a Istanbul per negoziati che sembrano più una puntata di reality show. Trump si offre come giudice, La Turchia prepara buffet diplomatico con piatti "neutri"


Istanbul La diplomazia internazionale ha ufficialmente superato la soap opera turca più seguita. In un colpo di scena degno del miglior sceneggiatore di "Beautiful", il Cremlino ha deciso di ravvivare la fiamma (o forse gettare un altro po' di benzina sul fuoco?) dei negoziati con Kiev. Vladimir Putin, evidentemente insonne o reduce da una maratona di serie TV geopolitiche, ha lanciato nella notte tra il 10 e l'11 maggio una proposta shock: "Vediamoci a Istanbul il 15 maggio, senza precondizioni. Offro io il primo giro di çay". Un'apertura tanto inaspettata quanto una nevicata nel deserto, arrivata dopo giorni di pressing internazionale più insistente di un venditore di tappeti nel Grand Bazaar.    
Direttamente dal suo resort-fortezza, il presidente USA, non volendo restare fuori dai riflettori internazionali, ha sfoderato il suo proverbiale acume strategico via social: "Kiev deve accettare! Voglio vedere le carte di Vlad! Accordo subito!". Una dichiarazione che ha lasciato perplessi gli analisti: si riferiva a un accordo di pace o all'acquisizione dei diritti televisivi per l'incontro? L'accenno alle "terre rare ucraine" nel suo discorso, tuttavia, suggerisce che l'interesse sia meno umanitario e più... minerario. Dopotutto, la pace è bella, ma un buon affare è per sempre.
Il presidente ucraino, probabilmente svegliato dalle notifiche del tweet di Trump, non si è fatto pregare. Con una velocità che farebbe impallidire un corriere espresso, ha risposto: "Affare fatto! Aspetto Putin in Turchia giovedì. Evidentemente aveva già la valigia pronta sotto la scrivania.
"È la più classica delle mosse del gatto col topo diplomatico" spiega il Professor Armando Strategopulos, esperto di tensioni internazionali e autore del bestseller "Come fingere di voler fare la pace mentre carichi il cannone". "Putin propone un incontro sapendo che l'Ucraina potrebbe rifiutare, Trump vede l'opportunità di presentarsi come pacificatore, e Zelensky ribalta il tavolo accettando immediatamente. È come vedere tre giocatori di scacchi su una scacchiera rotante durante un terremoto".
La Turchia, dal canto suo, si prepara ad ospitare l'evento con entusiasmo da organizzatore di matrimoni dell'ultimo minuto. "Abbiamo già preparato un menu diplomatico che non scontenterà nessuno" ha dichiarato il Ministro dell'Ospitalità turco, Kemal Accoglient. "Niente piatti ucraini o russi, solo cibo neutrale come hamburger americani e fortune cookie cinesi con dentro messaggi di pace scritti in caratteri microscopici".
I preparativi per l'incontro sono già frenetici. Fonti vicine al Cremlino rivelano che Putin sta praticando la sua famosissima "stretta di mano del dominio" davanti allo specchio, mentre lo staff di Zelensky sta cercando il modo di aumentare la sua altezza con scarpe speciali per non sembrare troppo basso nel confronto diretto.
Trump, nel frattempo, continua a twittare freneticamente, alternando sostegno all'Ucraina a complimenti per Putin con la coerenza di un gatto che insegue un puntatore laser. "Putin celebra la Vittoria, ma senza gli Stati Uniti non ci sarebbe stata vittoria!" ha dichiarato, in quella che potrebbe essere la prima lezione di storia russa mai impartita via social media.
La dottoressa Lucia Pacifisti, dell'Istituto per le Soluzioni Internazionali Impossibili, commenta: "Se due anni fa qualcuno mi avesse detto che saremmo arrivati a questo punto, gli avrei prescritto una vacanza. Ora mi sto chiedendo se dovrei prenderla io".
Ora, tutti gli occhi sono puntati su Istanbul, questo giovedì 15 maggio. Cosa succederà? Si assisterà a una storica stretta di mano o a una gara a chi mangia più baklava? Il Dott. Armando Intrighi, esperto di "Caos Geopolitico Comparato" presso l'Università di Parma, commenta: "È un classico esempio di 'diplomazia dell'ultimo minuto'. È come quando ti invitano a cena all'improvviso e devi portare il dolce: panico, corsa al supermercato e alla fine ti presenti con una vaschetta di gelato sciolto. Speriamo che qui il 'gelato' non sia metaforico".
Mentre il mondo attende con il fiato sospeso il 15 maggio, bookmaker internazionali hanno già aperto le scommesse: favorito al momento è lo scenario in cui "tutti si presentano, si stringono la mano per le foto, e poi tornano a casa dicendo che l'altro non era pronto alla pace".
Nel frattempo, fonti non confermate riferiscono che la Turchia sta considerando di trasformare l'evento in un format televisivo dal titolo "Chi vuol essere il vincitore di una guerra?", con tanto di televoto e premio finale: una colomba della pace in bronzo che, se necessario, può essere utilizzata anche come fermacarte.
 

 


Nota: Questo articolo è un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di intrattenimento. I contenuti esposti non riflettono in alcun modo reali sviluppi politici, decisioni governative o dichiarazioni ufficiali. Ogni somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente accaduti è da considerarsi puramente fortuita e non intenzionale. L'autore declina qualsiasi volontà di offendere o diffamare individui, istituzioni o gruppi politici. Si invita il pubblico ad accogliere il presente articolo con lo spirito critico e il senso dell'umorismo che contraddistinguono la migliore tradizione satirica.


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