Italia, tra
saune urbane e piscine stradali
il meteo fa le bizze e il popolo suda (e poi si bagna)
Dopo settimane di caldo sahariano in modalità "graticola",
arrivano i temporali a rinfrescare l'animo e allagare i box. L’allerta rossa va
in ferie, ma resta il rischio di trovarsi in costume anche per andare a fare la
spesa.
Milano, 05 luglio 2025 - È ufficiale: l’Italia ha smesso di essere un gigantesco forno ventilato e ha deciso di sperimentare il suo lato più acquaticamente instabile. Dopo giorni in cui anche le zanzare si gettavano in piscina con un “non ce la faccio più”, il grande anticiclone africano ha finalmente mollato la presa. Al suo posto, temporali democratici e grandinate selettive si sono fatti largo come invitati a un matrimonio in infradito.
Il Nord ha già visto il primo episodio della Saga delle Secchiate Celesti, con un nubifragio nella Bergamasca che ha fatto sembrare Orio al Serio un aeroporto di Venezia. Voli dirottati, passeggeri disorientati e steward costretti a improvvisare lezioni di canoa nei duty free.
“L’afa era diventata così opprimente che i termosifoni hanno chiesto l’esilio politico in Norvegia” ha dichiarato il Professor Spartaco Ventoloni, climatologo e presidente onorario dell’Associazione Meteoropatici Anonimi. “Ora ci aspetta un weekend ballerino: sabato qualche rovescio gentile, domenica invece è previsto un fronte atlantico che farà piangere anche le statue”.
E così sarà: domenica 6 luglio, secondo gli esperti (e secondo la suocera del Prof. Ventoloni che “lo sente nelle ossa”), l’instabilità climatica prenderà possesso del Nord e della Toscana con la grazia di un branco di ippopotami su un trampolino elastico. Attesi temporali violenti, grandine, raffiche di vento e — per non farsi mancare nulla — improvvisi blackout e richieste di adozione da parte degli ombrelli da spiaggia.
“Siamo passati da ‘deserto africano’ a ‘parco giochi per cumulonembi’ in meno di 48 ore” commenta con entusiasmo il meteorologo amatoriale e appassionato di gatti tropicali Evaristo Bagnacani. “La buona notizia è che lunedì il fronte si sposterà verso i Balcani. La cattiva è che prima ci passerà sopra come un carro armato bagnato”.
Al Centro si respira un cauto ottimismo, ma solo con mascherina impermeabile. Il caldo mollerà lentamente la presa, mentre al Sud si profila un futuro breve di resistenza termica: le regioni meridionali dovranno stringere i denti e i ventilatori fino a martedì, quando finalmente anche lì l’aria africana sarà sostituita da una più sobria aria atlantica con sentori di maglione leggero.
“Le temperature potrebbero scendere sotto la media, ovvero sotto i 40 gradi percepiti in giacca da sera” ipotizza la dottoressa Gioconda Umidona, psicometeorologa e fondatrice del movimento “Piove, governo ignaro”.
Nel frattempo, gli italiani si dividono tra chi festeggia la fine dell’inferno climatico come se fosse Capodanno e chi, temendo la grandine, ha parcheggiato la macchina in salotto. Le app meteo intasano i server, i gatti si sdraiano di nuovo sui cuscini (non nel frigorifero), e i venditori di condizionatori cercano di riconvertirsi in venditori di stivali di gomma.
E c'è anche chi, colto dall’euforia meteorologica, ha già organizzato il primo “Flash Mob della Pioggia”, previsto domenica a Milano: ballerine, impermeabili e una coreografia sulle note di “Singing in the Rain”, sperando che non grandini sui timpani.
Secondo una talpa infiltrata nel Consorzio delle Correnti Atlantiche, pare che anche il caldo africano abbia chiesto una pausa e stia attualmente rilassandosi in un centro benessere in Islanda.
“Aver provocato 15 giorni di forno a cielo aperto ci ha sfiancati” avrebbe detto l’anticiclone in una nota vocale inviata via vento caldo. “Ora tocca a voi rinfrescarvi. Ma attenti a non scivolare”.
Insomma, dopo quindici giorni di inferno termico, l'Italia si prepara a un periodo di refrigerio. Un refrigerio che, a quanto pare, prevede pioggia a secchiate, grandine grossa come noci e venti degni di una tempesta tropicale. Ma ehi, almeno non fa più caldo! E come ha giustamente sintetizzato la signora Pina, 85 anni, seduta al bar con un ombrello aperto sul cappuccino: "Prima si scioglieva il gelato, ora si scioglie l'Italia intera. Ma almeno, si può dire che non ci annoiamo mai!" E forse, in questo balletto climatico, la vera identità italiana si rivela: una nazione sempre pronta a sorprendere, anche quando si tratta del tempo.
Nota: Questo articolo è un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di intrattenimento. I contenuti esposti non riflettono in alcun modo reali sviluppi politici, decisioni governative o dichiarazioni ufficiali. Ogni somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente accaduti è da considerarsi puramente fortuita e non intenzionale. L'autore declina qualsiasi volontà di offendere o diffamare individui, istituzioni o gruppi politici. Si invita il pubblico ad accogliere il presente articolo con lo spirito critico e il senso dell'umorismo che contraddistinguono la migliore tradizione satirica.
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