La Vendetta del Ristoratore: Michael O’Leary Paga il Conto “alla Ryanair”
Uno scontrino
con più extra di un volo low-cost scatena l’ilarità a Navan
Navan, Irlanda – Michael O’Leary, il temuto amministratore delegato di Ryanair, noto per trasformare ogni volo in un’odissea di costi aggiuntivi, ha finalmente assaggiato la sua stessa medicina. Non in cielo, ma a terra, precisamente al tavolo di un ristorante locale, “Il Cucchiaio Volante”. Qui, un astuto ristoratore irlandese ha deciso di vendicare anni di check-in a pagamento e bagagli misurati al millimetro, presentando al CEO un conto degno di un listino Ryanair. E il risultato? Un’aggiunta di voci extra che farebbe impallidire anche il più accanito viaggiatore low-cost.
Tutto è iniziato quando O’Leary, in una rara serata di relax, ha varcato la soglia del piccolo locale di Navan, forse ignaro che il proprietario, Sean McFlannery, avesse un conto in sospeso con la compagnia aerea. “Ho pagato 15 euro per respirare ossigeno a bordo l’ultima volta che ho volato con loro” racconta McFlannery, con un ghigno che tradisce la soddisfazione. “Così ho pensato: perché non rendere la cena un’esperienza equally memorable?” E così è stato.
Il menu sembrava innocuo: un piatto di shepherd’s pie e una pinta di birra. Ma quando lo scontrino è arrivato, O’Leary si è trovato davanti una lista che sembrava il regolamento di un imbarco gate A23. Tra le voci: “Spazio extra per le gambe” (7,95 €), giustificato dal fatto che “il tavolo era vicino alla finestra, con vista premium sul parcheggio”; “Posti a sedere prioritari” (9,95 €), perché “era il tavolo meno vicino al bagno”; e il colpo di genio, “Prenotazione in zona tranquilla” (19,95 €), motivato dalla distanza strategica dalla cucina “e dal rumore delle posate altrui”. Totale? 49,85 € di extra su un pasto da 35 euro.
“Pensavo fosse uno scherzo” avrebbe commentato O’Leary, secondo i testimoni, mentre fissava lo scontrino come un passeggero che scopre di dover pagare per usare il corridoio dell’aereo. Ma McFlannery non si è fermato qui: ha aggiunto un “supplemento digestione rapida” (4,50 €) per “l’efficienza nel liberare il tavolo” e un “contributo ambientale” (2,95 €) per “il riciclo dell’aria condizionata”. “Se lui può farmi pagare per un sedile che già ho comprato, io posso fargli pagare l’ombra della mia tenda” ha dichiarato il ristoratore, brandendo una calcolatrice come fosse una spada medievale.
L’episodio ha già scatenato il dibattito tra esperti di satira gastronomica. “Siamo di fronte a una rivoluzione” afferma Fiona O’Tasty, docente di Economia Creativa all’Università di Dublino. “È il primo caso di vendetta culinaria ispirata al modello low-cost. Presto vedremo supplementi per il sale o per il sorriso del cameriere” Altri, come il finto critico gastronomico Liam Forkington, prevedono un’escalation: “Immaginate un bar che vi fa pagare per il ghiaccio nel bicchiere o per il diritto di chiedere il bis di patatine”.
O’Leary, dal canto suo, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma si dice che abbia lasciato una mancia di 1 centesimo, accompagnata da un biglietto: “Per il servizio base”. McFlannery, però, ha già pronta la controffensiva: un “supplemento ringraziamento” per chi osa lasciare meno del 15%. La morale? In un mondo di costi nascosti, anche una forchettata di purè può trasformarsi in un viaggio aereo. E il prossimo extra, signore e signori, potrebbe essere per leggere questo articolo fino alla fine. Buon appetito!
Navan, Irlanda – Michael O’Leary, il temuto amministratore delegato di Ryanair, noto per trasformare ogni volo in un’odissea di costi aggiuntivi, ha finalmente assaggiato la sua stessa medicina. Non in cielo, ma a terra, precisamente al tavolo di un ristorante locale, “Il Cucchiaio Volante”. Qui, un astuto ristoratore irlandese ha deciso di vendicare anni di check-in a pagamento e bagagli misurati al millimetro, presentando al CEO un conto degno di un listino Ryanair. E il risultato? Un’aggiunta di voci extra che farebbe impallidire anche il più accanito viaggiatore low-cost.
Tutto è iniziato quando O’Leary, in una rara serata di relax, ha varcato la soglia del piccolo locale di Navan, forse ignaro che il proprietario, Sean McFlannery, avesse un conto in sospeso con la compagnia aerea. “Ho pagato 15 euro per respirare ossigeno a bordo l’ultima volta che ho volato con loro” racconta McFlannery, con un ghigno che tradisce la soddisfazione. “Così ho pensato: perché non rendere la cena un’esperienza equally memorable?” E così è stato.
Il menu sembrava innocuo: un piatto di shepherd’s pie e una pinta di birra. Ma quando lo scontrino è arrivato, O’Leary si è trovato davanti una lista che sembrava il regolamento di un imbarco gate A23. Tra le voci: “Spazio extra per le gambe” (7,95 €), giustificato dal fatto che “il tavolo era vicino alla finestra, con vista premium sul parcheggio”; “Posti a sedere prioritari” (9,95 €), perché “era il tavolo meno vicino al bagno”; e il colpo di genio, “Prenotazione in zona tranquilla” (19,95 €), motivato dalla distanza strategica dalla cucina “e dal rumore delle posate altrui”. Totale? 49,85 € di extra su un pasto da 35 euro.
“Pensavo fosse uno scherzo” avrebbe commentato O’Leary, secondo i testimoni, mentre fissava lo scontrino come un passeggero che scopre di dover pagare per usare il corridoio dell’aereo. Ma McFlannery non si è fermato qui: ha aggiunto un “supplemento digestione rapida” (4,50 €) per “l’efficienza nel liberare il tavolo” e un “contributo ambientale” (2,95 €) per “il riciclo dell’aria condizionata”. “Se lui può farmi pagare per un sedile che già ho comprato, io posso fargli pagare l’ombra della mia tenda” ha dichiarato il ristoratore, brandendo una calcolatrice come fosse una spada medievale.
L’episodio ha già scatenato il dibattito tra esperti di satira gastronomica. “Siamo di fronte a una rivoluzione” afferma Fiona O’Tasty, docente di Economia Creativa all’Università di Dublino. “È il primo caso di vendetta culinaria ispirata al modello low-cost. Presto vedremo supplementi per il sale o per il sorriso del cameriere” Altri, come il finto critico gastronomico Liam Forkington, prevedono un’escalation: “Immaginate un bar che vi fa pagare per il ghiaccio nel bicchiere o per il diritto di chiedere il bis di patatine”.
O’Leary, dal canto suo, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma si dice che abbia lasciato una mancia di 1 centesimo, accompagnata da un biglietto: “Per il servizio base”. McFlannery, però, ha già pronta la controffensiva: un “supplemento ringraziamento” per chi osa lasciare meno del 15%. La morale? In un mondo di costi nascosti, anche una forchettata di purè può trasformarsi in un viaggio aereo. E il prossimo extra, signore e signori, potrebbe essere per leggere questo articolo fino alla fine. Buon appetito!
Nota: Questo articolo è un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di intrattenimento. I contenuti esposti non riflettono in alcun modo reali sviluppi sociali, decisioni o dichiarazioni ufficiali. Ogni somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente accaduti è da considerarsi puramente fortuita e non intenzionale. L'autore declina qualsiasi volontà di offendere o diffamare individui, istituzioni o gruppi politici. Si invita il pubblico ad accogliere il presente articolo con lo spirito critico e il senso dell'umorismo che contraddistinguono la migliore tradizione satirica.
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