L'America vola in stile "Qatar"
Trump accetta un Boeing in regalo (con opzione d’uso anche post-mandato)
Le critiche, ovviamente, non si sono fatte attendere. I democratici hanno sollevato sopracciglia così in alto da sfiorare l'attaccatura dei capelli, parlando di "inopportunità etica senza precedenti". Ma la vera ciliegina sulla torta, o meglio, il vero winglet sull'ala, è la clausola post-presidenziale: l'aereo, una volta terminato il mandato, non finirà in un museo o rottamato, ma verrà gentilmente "donato" alla futura biblioteca presidenziale di Trump. Un cavillo burocratico che, tradotto dal politichese, significa che l'ex-presidente potrà continuare a sfrecciare nei cieli a bordo del suo "regalo", magari per raggiungere i campi da golf più esclusivi o per inaugurare nuovi resort con il suo nome a caratteri cubitali.
Abbiamo interpellato la Dottoressa Clara Volovia, massima esperta mondiale di "Etica Aeronautica Comparata" presso l'University of Chicago. "È una situazione peculiare" ha commentato la Dottoressa Volovia, sistemandosi gli occhiali. "Normalmente, i regali da governi stranieri sono simbolici: un vaso, un tappeto, al massimo un cammello da corsa. Un 747 con opzione 'keep it forever' è... audace. È come se il Re d'Inghilterra regalasse Buckingham Palace a un presidente straniero, chiedendo solo in cambio di poterci passare i weekend".
Il valore dell'aeromobile, un gigante dei cieli configurato per il lusso più che per le riunioni strategiche ad alta quota, è stimato intorno ai 150 milioni di dollari reali, spicciolo più, spicciolo meno. Una cifra che fa impallidire il budget per le tartine della Casa Bianca. Fonti interne suggeriscono che l'aereo potrebbe richiedere solo "piccoli aggiustamenti" per diventare il nuovo Air Force One: riverniciatura in livrea presidenziale, installazione di un paio di sistemi di difesa antimissile (optional non incluso nell'offerta base qatariota) e, forse, un frigobar più capiente per le bibite dietetiche.
Il Professor Aldo De Colli, analista di geopolitica del trasporto aereo all'Accademia del Volo Pindarico, ha aggiunto: "La trasparenza citata da Trump è ammirevole. È talmente trasparente che possiamo quasi vedere le dune del deserto riflesse sulla fusoliera. Resta da capire se questa trasparenza includa anche i costi di manutenzione futuri, il cherosene e l'eventuale tassa di possesso post-presidenziale. Spero abbiano incluso almeno il tagliando omaggio".
Mentre Boeing resta in silenzio, probabilmente impegnata a ricalcolare i tempi di consegna con un pallottoliere, il mondo osserva questo inedito "baratto" internazionale. Cosa succederà dopo? Forse vedremo presto offerte simili da altri Paesi? Magari uno yacht dalla Grecia per il Segretario di Stato? O una fornitura a vita di cioccolato dalla Svizzera per lo staff presidenziale?.
Una cosa è certa: il prossimo Air Force One potrebbe avere un leggero profumo di spezie orientali e una storia da raccontare che va ben oltre i soliti vertici internazionali. E chissà, magari tra qualche anno lo vedremo comparire su qualche sito di noleggio di lusso per "feste ad alta quota indimenticabili". Il mercato dell'usato presidenziale non è mai stato così eccitante.
Nota: Questo articolo è
un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di
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somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente
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