Dazi USA-UE: L'Europa si prepara al peggio… ma con stile!
Von Der Leyen estende la sospensione dei controdazi, mentre Trump ci invia una cartolina da 4,2 miliardi di euro. L'Indonesia osserva, perplessa.
Bruxelles, 13 luglio 2025 – Un'aria di elettrizzante incertezza aleggia oggi sui corridoi di Bruxelles, dove gli ambasciatori dell'UE si sono riuniti in un summit di emergenza per decifrare l'ultima missiva del Presidente americano Donald Trump. La lettera, recapitata con la delicatezza di un elefante in una cristalleria, annuncia l'imposizione di dazi al 30% su "tutti i beni" europei, con l'aggiunta di "aumenti proporzionali in caso di ritorsioni". In pratica, una specie di "compro dazi, prendo due" versione transatlantica.
La reazione europea è stata immediata e, a suo modo, storica. La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, con la sua consueta compostezza da statua di marmo illuminata da un faro, ha prontamente annunciato l'estensione della sospensione dei "controdazi". Una mossa che, secondo il celebre economista Dott. Phileas Fogg, "è un po' come voler spegnere un incendio con un cucchiaino da tè, ma con l'intento lodevole di non versare l'acqua addosso al pompiere". La stessa Von der Leyen, con un tempismo degno di un orologio svizzero, ha poi distolto l'attenzione annunciando un accordo commerciale con l'Indonesia. Un segnale, forse, che se l'America ci volta le spalle, c'è sempre un continente asiatico pronto a comprare i nostri formaggi stagionati.
Nel frattempo, le associazioni di agricoltura e piccole imprese italiane hanno iniziato a fare i conti dei danni, con cifre che fanno impallidire anche il più ottimista dei ragionieri. "È come se avessimo organizzato una festa di compleanno e ci avessero tolto la torta proprio mentre soffiavamo sulle candeline", ha dichiarato un agricoltore sardo, il cui nome, per ovvi motivi di privacy, non è stato divulgato ma che potremmo chiamare “Pasquale il Contadino Sconsolato”. Il Codacons, con la sua proverbiale precisione nel quantificare la sventura, ha stimato una "stangata da 4,2 miliardi per le famiglie italiane". Una cifra che fa riflettere sulla possibilità che, in futuro, il tradizionale "caffè sospeso" possa diventare un "dazio sospeso".
Dal fronte del governo italiano, Palazzo Chigi si è espresso con la cautela di un giocoliere che tenta di tenere in equilibrio dieci piatti contemporaneamente. "Non avrebbe alcun senso innescare uno scontro commerciale", hanno dichiarato fonti interne, ribadendo il "pieno sostegno" agli sforzi dell'UE. Un'affermazione che suona un po' come "siamo con voi, ma non fateci scherzi troppo grossi". Il centrosinistra, invece, ha colto l'occasione per sottolineare come la lettera di Trump abbia sancito che "l'UE non è più un alleato strategico per gli USA". E ha rincarato la dose, accusando la "sciagurata scelta di Giorgia Meloni di dimostrarsi accondiscendente nei confronti del governo americano". Secondo il Dott. Erasmus Quaglia, filosofo del "tanto peggio, tanto meglio", "piegare la testa di fronte alla prepotenza dell'amico Trump, esentando i colossi americani dalla global tax e accettando l'accordo sull'aumento delle spese militari, non ha pagato. Anzi, ha generato un boomerang che ci è tornato indietro con un dazio del 30%".
Mentre l'Europa si interroga sul da farsi, con l'immagine di un'Ursula Von Der Leyen che cerca disperatamente un manuale di autodifesa economica, una domanda sorge spontanea: ma se Trump ci mette i dazi sul parmigiano, noi possiamo metterli sulle magliette con la sua faccia? La storia ci insegna che, alla fine, il commercio trova sempre la sua strada, anche se a volte è una strada piena di pedaggi esorbitanti. Resta solo da vedere se, alla fine di questo balletto diplomatico, ci ritroveremo a mangiare spaghetti al dazio o a sorseggiare vino con il retrogusto amaro del 30% in più.
Nota: Questo articolo è un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di intrattenimento. I contenuti esposti non riflettono in alcun modo reali sviluppi politici, decisioni governative o dichiarazioni ufficiali. Ogni somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente accaduti è da considerarsi puramente fortuita e non intenzionale. L'autore declina qualsiasi volontà di offendere o diffamare individui, istituzioni o gruppi politici. Si invita il pubblico ad accogliere il presente articolo con lo spirito critico e il senso dell'umorismo che contraddistinguono la migliore tradizione satirica.
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