Fumo e fatturato: L'Europa mette le mani avanti
Nuove tasse per le multinazionali e… sigarette al prezzo dell’oro!
Nuove tasse sulle aziende sopra i 50 milioni e super-accise sul tabacco: Bruxelles inaugura il “Piano Rinascita col Portafoglio degli Altri”
Bruxelles, 12 luglio 2025 – Un’ondata di euforia fiscale sta per travolgere il continente, portando con sé l’odore pungente del denaro fresco e un retrogusto amaro di tabacco bruciato. L'Unione Europea, stanca di vedersi raffigurata come la classica zia ricca ma un po' taccagna, ha deciso di tirare fuori dal cilindro la mossa del secolo: tassare le aziende oltre i 50 milioni di fatturato e, rullo di tamburi, stangare le sigarette. L'indiscrezione, soffiata da un sussurrante Financial Times, ha scatenato un'ondata di panico tra i CEO e un sollevamento di sopracciglia tra i fumatori incalliti, che già si immaginano a barattare organi pur di accendersi una "bionda" al prezzo di un weekend alle Maldive.
Secondo fonti interne alla Commissione, che preferiscono rimanere anonime per evitare di essere trasformate in capri espiatori fiscali, l'idea è nata durante un brainstorming notturno, alimentato da caffè forte e, ironicamente, qualche sigaretta di contrabbando. “Abbiamo realizzato che il vero tesoro d’Europa non sono i campi di lavanda della Provenza o le gondole di Venezia, ma i bilanci delle grandi aziende e i polmoni dei nostri concittadini più affezionati al tabacco,” ha dichiarato con una smorfia il Dott. Aristide Pappagallo, capo del Dipartimento per la Sostenibilità Fiscale Sostenibile dell'UE. “È la quadratura del cerchio: fare cassa e, incidentalmente, migliorare la salute pubblica. Due piccioni con una… tassa!”.
Secondo le fonti ufficiose, l’obiettivo è colpire quelle aziende “troppo grandi per piangere ma abbastanza furbe da non pagare”. Tradotto: se la tua impresa guadagna più di 50 milioni l’anno, congratulazioni! Ora puoi contribuire alla causa europea, magari tagliando il budget per il caffè degli executive o quel gigantesco ufficio con vista sul Mar Baltico.
Ma veniamo al sodo, o meglio, al fumo. Le accise sulle sigarette sono destinate a salire del 139%, trasformando ogni pacchetto in un piccolo investimento immobiliare. Per i sigari, l’aumento è ancora più esilarante: un incredibile 1090%. Il che significa che un humidor di Cohiba potrebbe presto valere più di un monolocale nel centro di Parigi. La Professoressa Morgana Fumosa, Ordinaria in dipendenze fiscali e sociologiche presso l'Università Tor Vergata di Roma, commenta: "Questo non è solo un aumento di prezzo, è un'evoluzione. Fumeremo meno, è vero, ma quando lo faremo, sarà un'esperienza trascendentale, quasi un rito iniziatico. Ogni tiro sarà una dichiarazione di intenti, un 'sono disposto a indebitarmi per questo piacere effimero' sussurrato al vento".
“L’idea è promuovere uno stile di vita più sano”, spiega Dr. Tobia Tabacchini, epidemiologo dell’Istituto Europeo per lo Studio delle Conseguenze Inattese. “Se una sigaretta costerà quanto un weekend a Parigi, la gente smetterà di fumare… o almeno proverà a smettere di spendere soldi. In entrambi i casi, vince la salute pubblica. O il Pil, non ho ancora capito”.
Critici e appassionati si chiedono già come reagirà il mercato. “Con 10 euro per un pacchetto, molti torneranno alla vecchia abitudine di rollare le sigarette con le proprie mani”, commenta Silvio Cartavecchi, titolare di un’edicola a Roma. “Peccato che tra un mese anche la carta igienica sarà tassata come un bene di lusso. Ma non preoccupatevi: ho già in serbo un’offerta speciale ‘Kit Fumo Artigianale – 3 rotoli di carta + 1kg di tabacco… e un laccio emostatico’”.
E le aziende? Ah, le aziende! Quelle oltre i 50 milioni di fatturato sono state scelte come le nuove galline dalle uova d'oro. Il principio è semplice: se sei grande, sei robusto, quindi puoi sopportare qualche scossa di assestamento fiscale. "È come chiedere a un elefante di portare un piccolo zainetto," ha spiegato il Prof. Zeno Zot, economista del Dipartimento di Economia internazionale complessa "Certo, sentirà il peso, ma non crollerà. Al massimo, si lamenterà un po' in conferenza stampa, ma poi continuerà a produrre utili. È la legge della giungla capitalistica, ma con un tocco di solidarietà europea".
Certo, ci saranno delle lamentele. Le associazioni dei fumatori già minacciano scioperi della sigaretta (che però non sapranno come finanziare), mentre i CEO delle multinazionali prevedono catastrofi economiche e migrazioni di capitali verso la Luna. Ma Bruxelles sembra irremovibile, forte del suo nuovo mantra: "Se non puoi sconfiggere il capitalismo, tassalo finché non ti sorride."
E così, mentre il continente si prepara a tossire e a tirare la cinghia, una cosa è certa: l'Europa non sarà mai più la stessa. Sarà un'Europa più ricca, forse più sana, e sicuramente più… divertente da guardare, per chi ha il senso dell'umorismo fiscale.
Si mormora che la prossima mossa dell'UE sarà tassare il respiro, con esenzioni per chi trattiene il fiato durante le riunioni di bilancio.
Nota: Questo articolo è un'opera di satira e parodia, concepita esclusivamente a scopo umoristico e di intrattenimento. I contenuti esposti non riflettono in alcun modo reali sviluppi politici, decisioni governative o dichiarazioni ufficiali. Ogni somiglianza con persone esistenti, situazioni reali o eventi effettivamente accaduti è da considerarsi puramente fortuita e non intenzionale. L'autore declina qualsiasi volontà di offendere o diffamare individui, istituzioni o gruppi politici. Si invita il pubblico ad accogliere il presente articolo con lo spirito critico e il senso dell'umorismo che contraddistinguono la migliore tradizione satirica.
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